sabato 7 giugno 2008

SALUTATE LA CITTA' B1ANCA


E' arrivata, dopo un pomeriggio di tuoni e lampi, pioggia e grandine, la serata più attesa dalla popolazione baskettara ostunese e non. PalaGentile gremito dentro e fuori, dove era stato allestito un maxi-schermo già dalle 18.30. Fortunatamente abbiamo deciso, con mio fratello, di buttarci al Palazzetto con largo anticipo. Risultato: due posti comodi dietro la panchina del mitico Giovanni Putignano per poter urlare e gioire quasi da dentro il campo. E così è stato...della partita, a livello tecnico-tattico ricordo davvero poco, visto che la tensione e l' emozione ha fatto salire l' adrenalina ad un livello tale da non riuscire più a discernere ed inquadrare le chiavi della partita. Fatto sta che mercoledi sera c' è stato il coronamento di un sogno accarezzato per tutto l' anno. Un mio contatto messenger recitava questa frase giovedi mattina: "Ostuni in B1...chi l'avrebbe detto? forse solo Benny...". Ed infatti era da tempo che lo pensavo e lo dicevo a chiare lettere: questo è l' anno giusto, la squadra era allestita in maniera quasi perfetta ed anche se non aveva entusiasmato con il gioco per almeno la prima metà di campionato, tante situazioni lasciavano presagire quello che poi è accaduto realmente. I detrattori di Donato Avenia, fantastico capitano, non hanno mai avuto fiducia nella sua intelligenza cestistica e, quando in stagione forzava i tiri ed aveva percentuali a dir poco scandalose, dicevano che proprio lui era il punto debole della squadra, che senza di lui si sarebbe fatto di sicuro meglio. Il mitico Donato ha dimostrato a tutti quanti cosa vuol dire giocare a pallacanestro e soprattutto avere gli attributi: ha quasi dimezzato nei playoff il numero di tiri tentati alzando notevolmente le proprie percentuali, ha giocato per e con la squadra, ha difeso alla grande nel sistema tattico di Putignano. Ragazzi io metterei la firma per arrivare a 42 anni così, forse non riuscirò a giocare neanche in prima divisione a quell' età. Ritornando a noi, a parte questi aspetti, la stagione dell' Ostuni è stata un crescendo e ricordiamo che il primo posto nella stagione regolare era a distanza di un tiro di Lillo Leo a tempo scaduto e che quindi il dominio tanto decantato di Molfetta era un qualcosa di assolutamente virtuale. Grande merito comunque alla squadra allenata da Carolillo ma come abbiamo visto nelle tre gare di finale, Ostuni è stata troppo più squadra, aveva più profondità in panchina e soprattutto ha avuto dalla propria l' esperienza ed il "clutch" di giocatori come Menzione, Novati, Stella, Negri che nei playoff non hanno sbagliato un colpo e che insieme allo strapotere dall' arco dei 6,25 di Avenia e sotto le plance del grande Mimmo Morena hanno contribuito a portare a casa questo splendido successo. Mi sono emozionato davvero, c'è stato un momento in cui tutto il pubblico ha capito che la vittoria era a portata di mano e si è alzato definitivamente in piedi: proprio in quel momento Morena bucava il pressing di Molfetta andando a schiacciare e tornava in difesa con le lacrime agli occhi, nell' azione successiva Avenia metteva una tripla, l'ennesima, da 7 metri. Non ce l' ho fatta...ho abbracciato mio fratello e mi è scappata qualche lacrima: erano lacrime di gioia, diverse da quelle che bagnarono il mio viso in quella tragica giornata della mancata promozione in B2, sconfitti mestamente nel vecchio tensostatico dalla Libertas Taranto. Dovete perdonarmi, ma per uno che ha passato l' infanzia e l' adolescenza come giocatore di questa società emozionarsi è fisiologico. Allora ti ricordi i vecchi compagni di squadra dei tempi belli ma anche di quelli bui, gente da cui hai imparato tanto e che ti sono rimasti impressi nella mente e nel cuore: Massimo Vitali, Niki Campanella, il grande Paolo Friz, vincitore anche di una Korac con Milano, Massimiliano Di Bello, scandaloso play dei tempi della serie D che ora conduce un programma su TRCB, Gigi Chiriacò detto la freccia del levante, atleta scattante che giocava con le Diadora da corsa, e poi Giuseppe Meo e Dario Montanaro protagonisti della promozione in serie C, Alfredo Dario, Mino Stanisci, quel bidone di Giuseppe Cafiero, Maurizio "calzettone" Camassa, l' irritante Walter Sirena, pivot di categoria del calibro di Paolo Sacrestano e Stefano Epicoco, il simpaticissimo Diego Marchionna che sfotteva Eupremio Cozzoli consapevole che non l' avrebbe mai sentito visto che è un pò fottuto di orecchio. E gli ostunesi? Bè ricordarli mi sembra onorevole tributo: primo su tutti Domenico Pecere con cui si partiva per le trasferte e lui che aveva ancora l' angolo delle labbra sporco di sugo della nonna. Poi Angelo Milone che è quello che ha fatto più strada di tutti anche se da piccolino era davvero scarso; Marino Zaccaria diventato titolare nella squadra che conquistò la promozione in C nella stagione '92-'93, Peppe "penna bianca" Cavallo disordinato play di riserva ed ancora il mitico Peppe Jordan alias Giuseppe Calò grande amico, immarcabile giocatore che avesse avuto 20 cm in più avrebbe giocato di sicuro in serie A: come dimenticare i pomeriggi passati nel garage di casa sua a schiacciare in un canestro costruito artigianalmente con cartone e scotch da imballaggio? E poi ci sono io, talento mancato a causa di donne fumo ed alcool: chi non ricorda il tiro all' ultimo secondo contro il Castellaneta (sbagliato naturalmente) e le lacrime di dolore successive: vennero a consolarmi Dario Montanaro e Stefano Epicoco oltre che coach Bevilacqua; da quel giorno in poi, ironia della sorte, non ho più sbagliato un tiro a fil di sirena...e che cazzo proprio quello mi doveva uscire!
Comunque, dopo questa digressione storica torniamo ai tempi nostri per continuare ad applaudire ed osannare i nostri idoli: Menzione, Novati, Torboli, Caloia, Gagliardoni, Guadagnola, Stella, Negri, Morena e capitan Avenia.Per le pagelle rimandiamo al post nel blog di mio fratello che ha svolto un lavoro certosino da vero appassionato e cultore di basket.
Che dire più? Godiamoci questa vittoria e pensiamo al roseo futuro: l' anno prossimo sarà serie A dilettanti, livello mai raggiunto dall' ASSI Basket. Incrociamo le dita e speriamo che ci sia la disponibilità economica per continuare a far sognare una tifoseria incompetente ma da fare invidia per passione a quelle di compagini di categoria superiore.
Un saluto festoso a tutti.
Benny Zurlo

domenica 1 giugno 2008

Finale gara 2 Molfetta - Ostuni


La serie B d' eccellenza è ad un passo: questo è il verdetto di gara 2 che ha visto l' Ostuni vincere in terra nordbarese nonostante la prestazione di grande cuore della Centro Ford Molfetta. Donato Avenia (a fianco) da grande capitano ha preso per mano i compagni e li ha condotti alla vittoria, importante, forse decisiva, certamente storica. Ora il favore del pronostico è palesemente dei gialloblu di coach Putignano e per la Virtus le speranze sono ridotte al lumicino: ribaltare la serie dallo 0-2 dovendo peraltro giocare fuori casa sembra alquanto difficoltoso. Molfetta non ha affatto demeritato, anzi ha messo in campo davvero tutto: cuore, grinta ed anche una migliore qualità di gioco rispetto a ciò che si era visto in gara 1, ma di fronte ad una squadra così compatta ha dovuto capitolare per la seconda volta. Grande protagonista è stato certamente capitan Avenia: 27 punti di gran classe ma non solo quelli. E' stato commovente vederlo uscire dai blocchi come un ragazzino ed infilare tripla su tripla il canestro avversario; scendevano giù scrosci di applausi quando, nella zona 2-3 organizzata da Putignano, andava a raddoppiare con tutte le energie rimastegli in corpoi dopo una estenuante lunga stagione. Insomma...42 anni e non sentirli, tutto qui: alla faccia di chi lo critica dall' inizio della stagione e forse anche da prima: stasera ha dimostrato a tutti che la sua classe è cristallina e che, seppur il basket sia un gioco di squadra, spesso le giocate dei grandi campioni sono decisive perchè alzano anche il livello dei compagni di squadra. E così arrivano molti meno raddoppi in post basso su Morena che oggi spopola, Torboli e Menzione hanno più spazio per il tiro da fuori e Stella e Novati trovano più varchi per spezzare la difesa degli uomini di Carolillo. Grande cornice di pubblico e grande correttezza da entrambe le parti ancora una volta: per questa volta, amici cari niente commento tecnico sulla partita perchè la testa è oramai a mercoledì prossimo, quando nel Palagentile di via dello sport si potrebbe consumare un capitolo storico per il basket ostunese con la conquista di un posto nel campionato che dal prossimo anno si chiamerà serie A dilettanti. Il biglietto è già in tasca e questa volta il sottoscritto la partita la vedrà dal vivo, sperando di poter unirsi ai festeggiamenti al suono della sirena. Per chi vedrà la partita in tv un solo consiglio spassionato: quando parla Morrone abbassate il volume: avrà anche vinto uno scudetto a Treviso da giovane (vabbè, lui girava solo l' asciugamano per incitare i vari Del Negro, Kucoc, Pittis, Iacopini e compagnia bella), ma nel commento di gara 2 ha dimostrato di non saper nemmeno riconoscere la difesa a uomo da quella a zona.Irritante.
Un saluto a tutti i sostenitori ostunesi.
Benny Zurlo